Cambiare con gusto il “look” alla propria Casa

9 Consigli da Esperto per Cambiare il Look della Tua Casa

Cambiare l’aspetto, anche solo di un singolo ambiente, all’interno di un appartamento, può voler dire avere a che fare con un microcosmo domestico da riprogrammare e in cui far coordinare funzionalità, durata di eventuali interventi e budget a disposizione. Serve sicuramente una corretta visione d’insieme per ben relazionare le modifiche da effettuare sul singolo spazio con lo stile e l’identità delle altre zone della casa.

Qualsiasi sia l’ambiente da modificare (bagno, cucina, living o camere da letto) bisogna sempre analizzare lo spazio in sé e valutare una serie di fattori per poi procedere con qualsiasi tipologia di intervento.

1. La stanza da riorganizzare: semplice relooking o rifacimento integrale?

Nel cambiare look a uno spazio è fondamentale comprendere l’entità del lavoro che ci si appresta ad eseguire. Lo si può fare in maniera leggera e con interventi superficiali o in modo più radicale con lavori più invasivi.

Ad esempio, la sostituzione del pavimento del soggiorno o l’ampliamento della camera dei ragazzi con demolizione e ricostruzione di una o più pareti sono operazioni più complesse rispetto a un più semplice relooking che riguardi solo (si fa per dire) la realizzazione di controsoffitti e contropareti in cartongesso o la sostituzione dell’arredamento, l’inserimento di nuovi corpi illuminanti o nuove colorazioni di pareti.

2. La stanza come parte di un nucleo o cellula indipendente: dare continuità o cercare il contrasto di stile con il resto della casa?

Nel cambiare l’aspetto di una stanza si può essere conservatori o rivoluzionari.

Conservare: interventi che seguono lo stesso linguaggio adottato per gli altri ambienti e che si uniformano al layout dell’intero appartamento, stabilendo per esempio una continuità di materiali, toni di colore o stile d’arredo.

Rivoluzionare: seguire il filo di un’apparente casualità, considerando quindi la stanza come cellula a sé, in voluta contrapposizione o comunque slegata dal contesto.

Un pavimento non regolare o con toni non concordanti, lampade o sedute di diverso stile, tutto in cosciente libertà: l’aspetto più importante è che i forti contrasti regalino allo spazio dei giochi dinamici e quindi una generale sensazione di piacevolezza, una rivoluzionaria ma vivace e stimolante armonia.

3. Gli ambienti da poter considerare indipendenti dal resto della casa

Mentre per zona living, salotto, ingresso e cucina si tende solitamente a percorrere un percorso omogeneo, ben definito e coerente (che sia esso classico, moderno, eclettico…) le camere da letto e soprattutto il bagno possono più liberamente discordare dal layout della zona giorno e seguire uno stile alternativo legato magari a esigenze specifiche, alla moda o a gusti più particolari dei singoli abitanti.

4. Il caso del bagno: la porta e la pavimentazione

Il bagno è l’ambiente della casa che per particolari esigenze va curato come spazio specifico, scegliendo materiali e colori adatti, che spesso possono essere in discontinuità con il resto della casa.

Aprendo la porta ci si può addentrare in un ambiente a sé stante, ma in ogni caso sono comunque presenti degli elementi di connessione tra esterno e interno.

Il primo è la porta di separazione che sarà in inevitabile relazione con entrambi gli ambienti. Il secondo è la pavimentazione, che può addentrarsi per fondere dentro e fuori o fermarsi creando discontinuità. Queste componenti vanno valutate con grande attenzione per decidere come sarà meglio intervenire per assicurare una coerenza progettuale e non una rischiosa casualità estetica.

5. Come curare la connessione tra interno ed esterno della stanza: la porta, la finestra, il flusso di energia. Che metodo seguire?

In ogni spazio si entra attraverso un filtro reale (infissi o vani porta) o tramite un cambio di altezze (differenti quote dei soffitti) o livelli (differenti quote dei pavimenti). Tranne che in caso di open space ci sono sempre delle delimitazioni più o meno evidenti tra ingresso e soggiorno, soggiorno e cucina, zona giorno e zona notte, disimpegno e bagno, ecc.

Questi passaggi segnati da porte interne o delimitati da arredi, devono essere necessariamente valutati con cura nel cambio di look di un interno.a considerazione non è solo estetica, ma anche sensoriale.

Da un ambiente all’altro c’è uno spazio fisico che continua o cambia: secondo il Feng Shui, antica dottrina orientale basata sui 5 elementi della natura, attraverso un’apertura passa sempre un flusso di energia che va attenuato o fortificato secondo metodi e regole da dover coordinare. Anche la scelta della forma e del colore di mobili e oggetti ha assonanze con i 5 elementi fondamentali della natura.

Che siano fondamenti scientifici o meno, seguire questa come un’altra metodologia di arredare può comunque aiutare a trovare un filo conduttore per ricreare un equilibrio.

6. Cambiare considerando sempre la luce e i colori

Componente altrettanto fondamentale da considerare in qualsiasi spazio è la presenza oppure la parziale o totale assenza, così come la direzione e l’intensità della quantità e della qualità di luce naturale all’interno dell’ambiente.

Conoscere l’esposizione di una camera da letto o di una cucina consente di poter gestire la quantità di luce artificiale da inserire (illuminazione dall’alto, a parete, da terra, con o senza faretti o addirittura molto soft, a seconda del tipo di effetto che si vuol ricreare).

Una volta determinata l’illuminazione, si può completare con uno studio di cromatismi: modulare correttamente la combinazione di colori su pareti, tendaggi, complementi e pavimenti.

La luce è imprenscindibile: guida, comanda e crea per noi la giusta proporzione dello spazio e degli arredi e cambia la nostra percezione dei colori.

7. Cambiare con i complementi: i pezzi cult, il cassettone vintage, la sedia di design o lo stereo high-tech dei quali si è follemente innamorati, come integrarli?

Al netto di tutti gli ingombri necessari (come finestre, porte, termoarredi e mobili) si può integrare ogni elemento che può definirsi il foulard colorato o il papillon su un abito da sera: un cassettone, una poltrona o una lampada di design.

Se non si vuole assolutamente rinunciare a un oggetto è necessario che gli si conceda lo spazio giusto, prevedendone una collocazione consona e non sacrificata, che rischierebbe di pregiudicarne inevitabilmente il fascino. Una poltrona di design posizionata in uno spazio proporzionato e ben illuminato, esalta e arricchisce tutto il resto dell’ambiente aiutando a sottolinearne una precisa identità.

8. La camera jolly, uno spazio flessibile da poter cambiare con più frequenza

Può risultare molto comodo individuare nel proprio appartamento una camera jolly, da utilizzare per varie attività (studio, camera degli ospiti, sala lettura, mini palestra) in attesa che si verifichi una precisa esigenza per darle una funzione precisa. Una camera comunque da arredare con una funzione provvisoria per evitare che diventi un mega ripostiglio in cui finiscono oggetti ingombranti, mobili inutilizzati o il classico albero di natale.

La camera supplementare può diventare una sorta di laboratorio di idee dove continuare a sperimentare la propria vena creativa o il desiderio frequente di rinnovare. Quindi piuttosto che lasciare vuoto o incompiuto uno spazio da tenere quasi inevitabilmente sempre chiuso, meglio arredarlo anche con prodotti low cost ma dall’aspetto affascinante e fresco e facilmente sacrificabili in futuro.

9. La libertà e la gioia di continuare a cambiare: tessuti, quadri, complementi e il ruolo del professional organizer

Bisogna anche saper gestire la gran voglia di cambiare con frequenza il look dei propri spazi. È consigliabile ritagliarsi aree di libertà e quindi non riempire ogni angolo del proprio appartamento sin da subito ma aspettare il momento buono per finalizzare un acquisto giusto.

A volte si può avvertire questa continua esigenza di cambiamento proprio perché non si riesce a dare definizione e ordine ad alcuni oggetti e complementi oppure a coordinare tra loro colori, tessuti e nuovi acquisti.

Per affrontare queste difficoltà vi sono nuove figure come quella del personal shopper e del professional organizer che offrono la loro consulenza per gestire acquisti e organizzare in maniera creativa ma razionale qualsiasi spazio, che si tratti del guardaroba, del garage o della semplice isola di lavoro.

L’analisi degli spazi, un’ampia visione di gioco da parte di un professionista dedicato produce più libertà di quello che si possa immaginare. In fondo per cambiare senza timore il look ai propri ambienti bisogna munirsi di metodo, ma anche concedersi quella giusta dose di sana libertà creativa.

fonte: houzz.it

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